Aiuti umanitari italiani a rischio poiché Israele minaccia di demolire un intero villaggio palestinese

Attività soci AOI: da Oxfam Italia

Questa settimana le autorità israeliane, accompagnate da esercito e forze di polizia, sono entrate nel villaggio beduino di Al Khan Al Ahmar – Abu Helu nei Territori Occupati Palestinesi, rilasciando ordini militari che mettono a rischio di demolizione ogni struttura nella comunità e pongono 130 persone, la metà dei quali sono bambini, a rischio imminente di trasferimento forzato. Tali ordini di solito precedono le demolizioni. Durante la distribuzione degli ordini, ai 178 bambini che frequentano la Scuola di Gomme è stato impedito di entrarvi.

Molte strutture minacciate sono state costruite nel quadro di programmi umanitari finanziati dal Governo italiano, inclusa la Scuola di Gomme costruita dalla ONG italiana Vento di Terra con il supporto del Governo Italiano, della Cooperazione Belga, delle agenzie delle Nazioni Unite e della Conferenza Episcopale Italiana. A rischio sono anche altri progetti italiani, come quello di Oxfam, che include strutture di sostegno per donne produttrici della filiera lattiero-casearia.

Nel settembre del 2016, Israele ha confermato la sua intenzione di demolire la Scuola di Gomme, frequentata attualmente da 178 bambini di età compresa dai 6 ai 12 anni.

Il villaggio di Khan al Ahmar è situato nell’Area C della Cisgiordania, nei pressi dall’insediamento israeliano di Kfar Adumim, ad est di Gerusalemme, nel cosiddetto “corridoio E1”. Il piano E1, formalmente sospeso da Israele a seguito delle proteste della comunità internazionale, vedrebbe l’annessione degli insediamenti di Ma’ale Adumim, Kfar Adumim e Qedar all’interno di un muro di separazione allargato, scollegando e dividendo ulteriormente Gerusalemme dalla Cisgiordania, e separando comunità palestinesi le une dalle altre.

Un disegno di legge per annettere l’insediamento illegale di Ma’ale Adumim a Israele è stato discusso il mese scorso dal comitato ministeriale israeliano per gli affari legislativi, come passo preliminare verso la sua presentazione al Parlamento israeliano per l’approvazione.

L’ONU ha più volte avvertito che l’imposizione della proposta di ‘trasferimento’ delle comunità senza il loro consenso libero e informato equivarrebbe a trasferimento forzato e l’espulsione costituirebbe una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra.

In quanto organizzazioni operanti nell’area su progetti umanitari e a difesa dei diritti umani, chiediamo al Governo Italiano, all’Unione europea, ai suoi Stati membri nonché alla comunità internazionale di adottare misure concrete per impedire il trasferimento forzato della comunità beduina di Al Khan Al Ahmar.

Le organizzazioni firmatarie chiedono al Governo Italiano e agli Stati Terzi di:

  • Condannare pubblicamente e protestare contro l’emissione di ordini di sospensione lavori e di demolizione contro le strutture della comunità Al Khan Al Ahmar.
  • Prendere misure immediate per impedire la demolizione di tutte le strutture interessate.
  • Impegnarsi direttamente con il Governo di Israele ribadendo che il trasferimento forzato della comunità Al Khan Al Ahmar costituisce una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra e la confisca e la distruzione di materiali utilizzati per l’assistenza umanitaria è una violazione del diritto internazionale umanitario.
  • Insistere con il Governo di Israele sulla cessazione immediata e non ripetizione di simili episodi in Area C e a Gerusalemme Est, come la distruzione o la confisca di beni e infrastrutture scolastiche e il trasferimento forzato della popolazione palestinese all’interno del o al di fuori del territorio occupato.
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