Ecco cosa si sono detti le ONG e il ministro Alfano

da vita.it

Paolo Dieci, Silvia Stilli e Antonio Raimondi hanno ribadito ad Angelino Alfano, Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci), alcune istanze considerate prioritarie dalle Ong e Osc di cooperazione allo sviluppo: la piena attuazione della legge con il rafforzamento della funzione del Vice Ministro con delega alla cooperazione allo sviluppo; l’approvazione del documento di programmazione da parte del CICS, Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo, senza il quale la nostra cooperazione si trova priva di un chiaro riferimento strategico e programmatico; il potenziamento, anche tramite la rapida attivazione del concorso per l’assunzione di nuovi esperti, dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS); l’effettivo riconoscimento politico del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo, che il legislatore ha voluto come organo di partecipazione e consultazione sulle priorità della cooperazione italiana e principale strumento per l’attuazione di una cooperazione di “sistema” tra le componenti rappresentate: i ministeri coinvolti, le Ong e le altre organizzazioni della società civile, le università, le regioni e gli enti locali, le fondazioni, la Cassa depositi e prestiti, il mondo imprenditoriale.

A questi temi, rispetto ai quali il Ministro Alfano ha assicurato l’impegno del suo dicastero, si aggiunge, in modo dirimente, quello della revisione dello Statuto dell’AICS al fine di armonizzare il funzionamento della nostra cooperazione con le procedure in vigore a livello comunitario. Apparentemente si tratta di un passaggio meramente “tecnico” ma in realtà non è così. Un sistema efficiente di cooperazione richiede strumenti regolamentari che coniughino rigore, trasparenza e celerità dei meccanismi attuativi. Vale come esempio di ciò che secondo le Ong va cambiato l’obbligatorietà delle garanzie fideiussorie, non presente nel regolamento finanziario della commissione europea, che rallenta l’avvio delle nuove iniziative e grava sui bilanci dei soggetti di cooperazione, peraltro costantemente controllati e valutati. Sul tema dello Statuto dell’AICS i rappresentanti delle tre reti e il Ministro Alfano si sono lasciati con l’impegno di dare vita ad un gruppo di lavori di esperti che in tempi brevi proceda a elaborare proposte di modifica poi traducibili in un decreto ministeriale.

Last but non least’ il Fondo Africa, rispetto al quale LINK 2007, AOI e CINI avevano sollecitato il governo ad alcune importanti modifiche rispetto al testo originario. Modifiche che in parte sono state riprese e introdotte, come lo stesso Ministro ha sottolineato. Ne sottolineiamo qui solo alcune: l’ampliamento a rilevanti pesi di transito, la previsione di attività di cooperazione allo sviluppo con partecipazione della società civile all’attuazione dei programmi, il riferimento al ruolo delle diaspore, l’accento posto sulla protezione dei gruppi vulnerabili, dei minori non accompagnati, delle vittime di tratta.

Si è trattato in conclusione di un primo incontro senz’altro molto utile per confrontare agende e priorità e avviare il confronto strategico sulla cooperazione italiana tra le Ong e il nuovo Ministro degli esteri e della cooperazione internazionale.

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