La delegazione di Incontro fra i Popoli ONG onlus torna dal Camerun

L’obiettivo era capire se, nonostante la presenza di Boko Haram, l’ISIS dell’Africa, nel nord del Camerun la società civile reggeva e continuava nelle sue dinamiche di crescita sociale ed economica.

“Lo stato camerunese, assieme agli stati vicini e all’aiuto internazionale, fa la sua parte nell’arginare il fenomeno del terrorismo venuto dalla Nigeria – asserisce il prof. Leopoldo Rebellato, presidente di Incontro fra i Popoli, appena tornato dal Camerun -. Ben poco fa invece per il suo popolo sul sociale, infrastrutturale ed economico. Ma la popolazione non resta inerte. Frequento il Camerun da 32 anni e noto un evidente progresso, a partire dalla promozione della donna e dello spirito di mutua solidarietà e cooperativismo. Un processo di crescita che ha quasi un’impennata di positivo orgoglio di fronte al terrorismo. La gente si organizza contro di esso e di fatto ne è un freno, ancor prima dell’arrivo delle forze armate”.

La delegazione di Incontro fra i Popoli, composta da Rebellato e dal giovane direttore Michele Guidolin, ha compiuto un giro completo su tutto il Grande Nord Camerun, toccando le città principali (Yagoua, Maroua, Garoua, Ngaoundéré), inoltrandosi anche nei paesi piccoli, fino nella zona rossa (con scorta armata) per incontrare la gente.

Dopo questo viaggio – dice Guidolin – apriamo il nostro partenariato alla quattro Diocesi della macroregione, nonché all’associazione Aldepa, conosciuta come ‘l’avvocato dei bambini e delle donne’. Confermiamo inoltre il nostro partenariato con Tammounde – Speranza, con cui collaboriamo da sei anni e che, a nostro nome, sta concludendo due progetti. Il primo, cofinanziato dalla Chiesa Valdese, ha permesso la costituzione di tre piccole/medie imprese (una di fabbri, una di allevatrici di pecore e l’ultima è una scuola che diviene impresa di produzione di prodotti della moringa). Il secondo progetto, cofinanziato dalla Regione Veneto, vede l’alfabetizzazione in francese di circa 500 donne, la costruzione già conclusa di due ‘case delle donne’, il potenziamento nella capacità di produzione di reddito di 15 cooperative femminili, cui è concesso un microcredito. Tutte queste cooperative sono dedite ad attività agricole o artigianali”.

“Non bisogna prendere paura del terrorismo – conclude Rebellato -. La nostra presenza ha dato ancor più coraggio alla gente ed agli amministratori locali, sia nel fronteggiarlo, che nell’impegnarsi  a generare un futuro migliore a partire dalle proprie risorse umane e naturali”.

Una nuova forma di cooperazione internazionale sta aprendosi per Incontro fra i Popoli, sia in Camerun, che negli altri paesi in cui opera (Ciad, Congo R. D., Nepal e Sri Lanka), una forma che darà molto spazio ai giovani desiderosi di esperienze umane, culturali e professionali forti, con i soggiorni di condivisione, stage universitari ed altre modalità ora in studio.

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