Quei 100 milioni in più per il Servizio Civile

da riforma.it

Annunciati in tv e poi scomparsi dalle prime bozze della Legge di Stabilità

L’11 ottobre, in una trasmissione televisiva, il premier Renzi ha annunciato l’aumento di 100 milioni di euro per il Servizio Civile Nazionale. Pochi giorni fa, in Senato, sono stati presentati i disegni di legge di Stabilità 2016 con le disposizioni finanziarie e, nelle tabelle di competenza, non sono previsti i milioni in più promessi dal primo ministro.

«Questa notizia non può che lasciarci perplessi, dopo le dichiarazioni pubbliche di Renzi – dice Massimo Gnone, responsabile dell’ufficio Servizio Civile della CSD Diaconia Valdese – questi 100 milioni avrebbero significato che il numero di volontari nel 2016 poteva avvicinarsi ai numeri di quest’anno in cui, anche grazie al finanziamento europeo del programma Garanzia Giovani, 48 mila giovani sono stati avviati al servizio. Con i numeri attuali della Legge di Stabilità si garantirebbero solo 20 mila posti».

Dal 2007 al 2013 il Servizio Civile Nazionale ha vissuto anni di profonda crisi, dati da una continua diminuzione di fondi da parte dei governi, per poi tornare a crescere nell’ultimo periodo: «il piano Garanzia Giovani è stato utile nel 2014-2015 ma [ha contribuito] per qualche decina di milioni – dice Licio Palazzini, presidente della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile – la parte maggiore dei finanziamento che ha permesso a migliaia di giovani di svolgere il servizio ordinario veniva dal fondo normale, ma bisogna considerare che sono state raggruppate due annualità e mezza. La risorsa del 2015, quella del 2014 e addirittura un residuo del 2013, ecco perché siamo arrivati a numeri così alti. Ed ecco perché dico che con i 115 milioni di questa Legge di Stabilità non si cresce».

In ogni caso, le più di 150 mila richieste di servizio civile consegnate quest’anno all’Ufficio Nazionale non saranno soddisfatte, ma se non sarà garantito un finanziamento maggiore, ci si allontanerà notevolmente dall’ultimo numero di volontari in servizio: «il Servizio Civile è qualcosa che serve a tutti, è trasversale nei settori dello stato sociale italiano – ricorda Massimo Gnone – va a incidere in settori differenti in modo molto positivo, come quello sociale o quello culturale: tagliarne i fondi non è una buona scelta politica. Ora ci sarà un grosso lavoro di pressione affinché questa legge possa essere cambiata».

Non è la prima volta che il governo sostiene l’utilità del volontariato: «Renzi è interessato al Servizio Civile, è da tanto tempo che ne parla, ed è un fatto enorme che un presidente del Consiglio sia attento a questo» dice Palazzini; a proposito della mancanza dei fondi promessi sostiene: «probabilmente nelle segrete stanze tra gli uffici si è scoperto che i 100 milioni non ci sono: spesso abbiamo un impressione aulica della politica, ma in realtà non è sempre così. Cerchiamo di trasmettere ai giovani un messaggio positivo: ma come fa questo governo a chiedere le iniezioni di fiducia agli italiani quando poi si comporta così? Con il Forum del Terzo Settore stiamo verificando anche in altri ambiti di politiche sociali, quale sia la differenza tra gli annunci e la realtà. Ci siamo messi nei panni dei giovani, con i quali ci esponiamo quotidianamente e ci siamo chiesti con quale credibilità andiamo a fare educazione alla cittadinanza attiva quando succedono questi episodi. Quei 100 milioni possono fare la differenza in un paese, lo possono rendere più civile, o mantenerlo sempre nella situazione “maleducata” in cui lo spirito di comunità non c’è e se qualcuno cerca di fare qualcosa viene additato come un scocciatore».

Gli enti che si occupano di Servizio Civile promettono pressing nei prossimi giorni: «Stiamo pensando qualcosa su più fronti – conclude Palazzini – da coinvolgere i giovani a chiedere all’autorità politica di assumersi le proprie responsabilità e spiegarci che cosa è successo. E come intende risolverlo».

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