Seminario: Lavoro in cooperazione internazionale

“La cooperazione non è solo il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite ma vita di terreno, contatto con le persone, relazione, organizzazione e progettualità comune.”

Così Piero Sunzini, direttore di Tamat, ha introdotto ieri pomeriggio il seminario di apertura “Lavoro in Cooperazione Internazionale”, all’interno del ciclo dei Martedì della Cooperazione – IIIa Edizione del Laboratorio di Progettazione ,a cura dell’équipedi Tamat e del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, rappresentato da Lyda Favali, professore associato di Diritto Privato Comparato.

Apre i lavori Patrizia Spada presidente di Tamat che, rivolgendosi agli studenti magistrali del DiSP, li incita a prendere spunto dalla storia di Denisa Savulescu, capo progetto di RASAD – Reti d’Acquisto per la Sicurezza Alimentare con il supporto della Diaspora burkinabé d’Italia, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppoe avviato nel febbraio 2017.

In una video intervista Diario di bordo da Ouagadougoudel 29 Marzo 2018, Denisa si dice incredula di come la sua vita sia cambiata nell’arco di appena tre anni, e di come sia passata dall’essere una tirocinante inesperta al gestire un percorso di sviluppo socio-economico di durata triennale in Burkina Faso volto alla reintegrazione – soprattutto professionale – della diaspora locale.

La sua è una delle tante strade per avvicinarsi al mondo della Cooperazione Internazionale.

“Creare e rafforzare reti, tra persone, risorse, azioni e scambi per la crescita reciproca delle comunità,”afferma Silvia Stilli, presidente AOI e direttore di ARCS, con una carriera oramai trentennale alle spalle, “Questa è la cooperazione oggi.”

Le sue parole suonano come un incoraggiamento ma anche un monito ai giovani spettatori, prossimi a fare ingresso nel mondo del lavoro:“Tenetevi pronti a sperimentare, con tenacia andate avanti e abbiate il coraggio di dire cosa non va”.

La Cooperazione Internazionale non è un mero mestiere ma coinvolgimento e desiderio di cambiamento, è continua messa in discussione di se stessi e della propria scelta professionale, “in parole povere, una modalità di vita.”

Un altro contributo prezioso arriva da Luigi Branchetti, cooperante designer e figlio acquisito del continente nero, che rievoca lo spirito dei sessantottini romani e la loro voglia di futuro, di essere padroni di se stessi per stimolare la mente e lo spirito d’iniziativa dei ragazzi.

Dopo il primo viaggio nel Nord del Ghana per la costruzione di una fattoria sperimentale, la vita lo porta a Chipata, al confine tra Zambia e Malawi, dove realizza una scuola di Arti e Mestieri grazie ai finanziamenti della Comunità Europea, della CEI e di alcune ONG. Da quest’anno riconosciuta come Università.

Un’idea che ha preso vita dall’energia condivisa del gruppo scout Roma 16 e della popolazione locale, che ha visto Stato e Chiesa in accordo ed ha coinvolto uomini e donne indistintamente.

Branchetti, attuale membro della Comunità M.A.S.C.I. – Movimento Adulti Scout Cattolici Italianidi Perugia insiste su due parole chiave per favorire la cooperazione: sinergia e incontro.

Il dibattito si chiude con una serie di provocazioni di Luciano Giannelli, vice Presidente Centro Internazionale per la Pace fra i Popoli (CIPA) di Assisi, di ritorno dal Burkina Faso.

La pace è possibile per la specie umana? Ci accontentiamo di ridurre il danno o eliminare le origini del danno da essa provocato? Si può superare l’egoismo costitutivo dell’uomo?

Ebbene sì. “Se si converte la competizione in cooperazione, se si assume l’Etica come imperativo categorico e non residuale, se si è decisi a superare l’egoismo perché superfluo e ad abbattere il muro dello scetticismo. […] Serve un cambiamento di paradigma forte […] Solo così un’umanità pacifica sarà nella disponibilità della specie e non si dovrà parlare più della necessità di fare Cooperazione!”. Luciano lancia l’hashtag: #rivoluzioneparadigmatica.

Il prossimo appuntamento Martedì 15 maggio 2018 con il seminario “Donne in Cooperazione Internazionale”. Saranno ospiti d’eccezione Maria Grazia Panunzi,Presidente AIDOS – Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo e Franco Uda, vicepresidente ARCS.

L’incontro è organizzato all’interno di UmbriaMiCo – Festival del Mondo in Comune (sezione Convegni), un programma ricco di spunti di approfondimento e riflessione sui temi guida del Festival, quali Povertà, Sanità, Educazione, Uguaglianza di Genere, Pace, Giustizia e Istituzioni, Ambiente e Clima, Energie Rinnovabili e Sviluppo urbano sostenibile.

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