Laura Frigenti è la prima Direttrice dell’Agenzia della cooperazione internazionale italiana promossa dalla L.125/2014. A lei, appena nominata, i sinceri complimenti dell’Aoi, oltre i più sentiti auguri. Il suo percorso nel mondo della cooperazione internazionale ci fa sperare in una governance dell’Agenzia consapevole della complessità delle sfide della coerenza delle politiche e dell’approccio di sistema di cui oggi vi è più che mai l’esigenza.
La nuova Direttrice Frigenti è stata un’esperta Mae, un’alta funzionaria con vari incarichi nella Banca Mondiale e, in questi ultimi anni, ha promosso e sostenuto il mondo non governativo solidale, in qualità di Vicepresidente del Global Development Practice. La cooperazione italiana è chiamata da subito a definire le scelte strategiche del contributo di sistema all’Agenda internazionale per il 2030, mentre si trova ad affrontare la drammaticità e l’appello umanitario dei flussi: immigrazione, accoglienza, sicurezza e cooperazione internazionale oggi più che mai e in tempi brevi chiedono la concretezza di politiche coerenti tra loro e di misure efficaci. L’Italia ha un ruolo determinante per riportare il tema dei diritti e della solidarietà al centro di un’Europa sempre più a rischio di intolleranza e comunque divisa all’interno. Non è più una questione secondaria, per la nostra cooperazione e solidarietà internazionale, la certezza di risorse importanti e di linee programmatiche condivise tra tutti gli attori del sistema-Paese della L.125/2014. Avere una direzione dell’Agenzia di autorevolezza largamente riconosciuta non è certamente l’unico requisito per questo nuovo cammino, ma una garanzia essenziale.
Il 9 dicembre al Consiglio Nazionale della cooperazione internazionale ci sarà subito l’occasione per un confronto e uno scambio con la direttrice Laura Frigenti, che auspichiamo dia il via ad un dialogo continuativo.
Aoi ringrazia tutti i candidati al ruolo di direttore per l’interesse che hanno mostrato,mettendosi a disposizione, verso il mondo solidale. Resta, però, l’amarezza e la preoccupazione per il ritardo della nomina del Vice Ministro, referente governativo diretto delle politiche di cooperazione internazionale, come stabilito dalla stessa L.125/2014: senza il Viceministro il percorso in atto rischia davvero di non funzionare appieno, peraltro in un contesto geopolitico drammaticamente complesso.