AOI soddisfatta della nomina di Mario Giro come Viceministro della Cooperazione Internazionale

La società civile italiana rappresentata dall’AOI si congratula con Mario Giro, nuovo Viceministro della cooperazione internazionale. Con lui e con la nomina dell’Onorevole Enzo Amendola a sottosegretario, il Ministro Gentiloni ha completato la squadra della Farnesina per affrontare le sfide dell’Agenda per lo sviluppo verso il 2030. Le Ong hanno più volte sollecitato il Presidente del Consiglio Renzi a indicare il Viceministro, per la piena attuazione della legge 125/2014 di riforma del sistema della cooperazione internazionale.

Finalmente ieri la risposta: una scelta nel nome della competenza e forte sensibilità politica, che Mario Giro ha dimostrato nei ruoli istituzionali già da quando era il “braccio destro” del Ministro Riccardi. “Ho avuto modo di collaborare con il Viceministro Giro in quell’occasione, apprezzandolo come regista del percorso inclusivo e partecipato che ha portato in meno di un anno al Forum di Milano, sulle cui basi è nata la legge 125. Ha portato in dote nel suo lavoro istituzionale la formazione di diplomazia civile per i diritti globali e l’impegno solidale contro tutte le guerre, maturati nella comunità di Sant’Egidio. Un fautore della prima ora dell’approccio di sistema alla base della nuova cooperazione internazionale italiana” questo il parere del Portavoce dell’AOI Silvia Stilli.

I soci di AOI sono certi che la Direttrice dell’Agenzia Laura Frigenti avrà nel Viceministro Giro un alleato per la realizzazione di programmi strategici di cooperazione efficaci e nei principi della trasparenza e inclusività di tutti gli attori, pubblici e privati, no profit e imprese. Nell’augurare al Viceministro Giro un incarico lungo e pieno di successi e soddisfazioni per l’Italia, l’AOI gli chiede la piena valorizzazione del Consiglio Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo, istituito dalla L.125/2014, nella definizione delle linee strategiche per un’Agenda italiana sostenibile ed efficace verso il 2030. Nell’ottica di politiche nazionali coerenti tra loro, che corresponsabilizzino tutti gli attori sociali e istituzionali, le associazioni dell’AOI considerano prioritario per l’Italia solidale l’emergenza umanitaria delle genti in fuga da guerre, violazioni dei diritti, violenza e fame: nel nome dell’accoglienza, contro la logica dei respingimenti alle frontiere, per rilanciare una politica europea unitaria autorevole, non solo relegata alla firma di trattati economici internazionali che minano la sostenibilità del pianeta, negano la sovranità alimentare, mettono in pericolo la vita di intere comunità.

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