HLPF 2018 on Sustainable Development: la giusta transizione verso società sostenibili e resilienti

I sindacati si sono riuniti dal 9 al 18 Luglio presso la sede newyorkese delle Nazioni Unite in occasione dell’UN High Level Political Forum on Sustainable Development, il cui tema specifico per il 2018 è stato la trasformazione verso società sostenibili e resilienti nel contesto dell’Agenda 2030 e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Ogni anno vengono scelti alcuni fra i 17 Obiettivi per rivederne l’implementazione e, nel 2018, è stato il turno dei seguenti:

  • SDG 6: Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie;
  • SDG 7: Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni;
  • SDG 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili;
  • SDG 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo;
  • SDG 15: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre;
  • SDG 17: Rafforzare i mezzi di attuazione degli obiettivi e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.

Nella comunicazione elaborata dal Gruppo di Lavoratori e Sindacati (Workers and Trade Union Major Group) dal titolo “Towards sustainable and resilient societies that leave no one behind”, si ripercorrono i tratti salienti degli Obiettivi selezionati per l’anno corrente, indicando le principali problematiche e strategie per costruire società sostenibili e resilienti, adottando un approccio basato sui diritti, sulla libertà, su norme del lavoro universali, sul dialogo sociale e sulla democrazia.

  • Per quanto riguarda gli SDGs 7 e 12, la “Giusta Transizione” per ottenere modelli produttivi ed energetici che siano sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico deve seguire un approccio inclusivo, capace di coinvolgere lavoratori, comunità, datori di lavoro e governi in un dialogo sociale che porti a programmi e politiche concrete.
  • Relativamente agli SDGs 6 e 11, i sindacati sottolineano, da un lato, i rischi associati alla privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici e, dall’altro, le sfide poste dalle partnerships tra settore pubblico e privato (PPPs) circa la loro trasparenza ed effettiva capacità di raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030. Inoltre, viene evidenziata l’importanza dei governi nel garantire che una sufficiente quota di entrate pubbliche venga destinata all’accesso all’acqua e ai servizi sanitari.
  • A proposito degli SDGs 12 e 15, mentre i governi debbono assicurare responsabilità d’impresa e trasparenza negli investimenti, le grandi compagnie devono rispettare i diritti umani, contribuire alla formalizzazione dell’economia informale e sostenere gli standard di lavoro al centro dell’attività dell’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro).

Come afferma Sharan Burrow, Segretario Generale dell’ITUC (Confederazione Sindacale Internazionale):

“Le società non possono continuare ad occultare le violazioni ambientali e sociali sventolando la bandiera della crescita economica. Le opzioni sono due: impegnarsi in modo isolato, o rafforzare la collaborazione tra diversi settore della società per trovare soluzioni comuni e durature.”

In particolare, nelle giornate conclusive del Forum si è tenuta la Sezione Ministeriale, organizzata in due parti: un dibattito generale tra gli Stati Membri e la presentazione delle Voluntary National Reviews (VNRs), aventi lo scopo, da un lato, di facilitare lo scambio di esperienze, successi, sfide e lezioni nella speranza di accelerare l’implementazione dell’Agenda 2030 e, dall’altro, di rafforzare politiche ed istituzioni governative e di attivare partnerships multilaterali. Quest’anno, 47 paesi hanno presentato le proprie linee guida volontarie. I sindacati, insieme alle organizzazioni della società civile, hanno svolto un ruolo primario nell’elaborazione di report indirizzati ai rappresentanti dei governi presenti all’HLPF, in cui i progressi verso il raggiungimento degli SDGs vengono valutati da un punto di vista sindacale.

Le negoziazioni della Dichiarazione Ministeriale adottata il 18 Luglio non sono state semplici, soprattutto relativamente ai cambiamenti climatici, alla problematica dell’acqua, ai territori occupati, alle questioni di genere e al commercio.

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