A Gaza vanno individuate subito zone sicure per i civili e fatti entrare gli aiuti umanitari

AOI conferma l’allarme urgentissimo per la crisi umanitaria a Gaza e si unisce alla voce delle Nazioni Unite nel richiedere un intervento immediato della comunità internazionale.
Sosteniamo le ragioni di Amnesty International nel ribadire che non si ritiene accoglibile e giustificabile l’avvertimento dell’esercito israeliano alla popolazione civile del nord di Gaza e di Gaza City di evacuare verso il sud della Striscia: si tratta di uno sfollamento forzato di civili, che è una violazione di fatto del diritto internazionale umanitario.

Denunciamo il terrore che quest’ultimatum ha generato nella popolazione civile, “costringendo migliaia di palestinesi sfollati a dormire in strada, senza alcuna certezza su dove cercar rifugio, nel mezzo di una campagna implacabile di bombardamenti da parte di Israele in una logica di spietata punizione collettiva.
È fondamentale che quest’ordine venga revocato immediatamente”: queste le parole di Amnesty International che condividiamo.

Le organizzazioni di AOI per questo chiedono che la comunità Internazionale pretenda:

  • la revoca dell’ordine di evacuazione emanato dall’esercito israeliano in 12 ottobre scorso
  • l’ingresso immediato di aiuti e soccorsi per la popolazione civile di Gaza, a partire dai convogli umanitari fermi in Egitto da giorni al valico internazionale di Rafah
  • l’identificazione ora e subito di ‘safe zones’ per i civili dentro la Striscia, incluse abitazioni, ospedali e altre strutture di uso pubblico
  • le garanzie per una modalità in sicurezza di lasciare la Striscia per feritə e malatə gravi, in modo da ricevere le cure cui hanno diritto

La popolazione civile nella Striscia di Gaza deve essere protetta. ORA.

Video  prodotto dalle organizzazioni di AOI presenti a Gaza, raccogliendo testimonianze sul posto. Il video è già in diffusione pubblica su https://www.serviziopubblico.it/post/1009

 

 

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