AOI: subito la nomina del Viceministro della Cooperazione internazionale e stop ai ritardi di attuazione della L.125/2014

AOI, Associazione delle organizzazioni di solidarietà, cooperazione e volontariato internazionale esprime soddisfazione per l’ampia presenza della sua compagine sociale nel Consiglio Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo, istituito dalla L.125/2014, che si riunirà per la prima volta il 6 luglio: 3 i componenti indicati dalla rappresentanza e 2 i soci che sono stati nominati dal Ministro Gentiloni: Faitrade Italia e ForumSad.

Al tempo stesso AOI auspica che presto si proceda all’inserimento nel Consiglio di altre istanze associative, di enti di servizio civile e volontariato internazionale, di realtà impegnate nelle adozioni internazionali: a completamento della presenza di tutti i principali attori non profit della cooperazione e solidarietà internazionale.

Il Consiglio Nazionale è definito nella L.125 il luogo in cui tutti gli attori, pubblici e privati, si confrontano ed esprimono pareri e valutazioni e avanzano proposte in relazione alle strategie delineate e misure indicate dal Governo in un quadro di coerenza delle politiche rispetto ai temi globali dello sviluppo e di valorizzazione di una vision’di sistema’ della cooperazione internazionale dell’Italia.

AOI evidenzia che la prima riunione del Consiglio Nazionale si terrà in assenza della figura centrale di garanzia per l’avvio del nuovo percorso, il Viceministro, non ancora designato in sostituzione del dimissionario Lapo Pistelli.

Nonostante ciò, non si tratterà di una mera seduta di ‘insediamento dell’organo, essendo all’odg il parere sul documento strategico di indirizzo e programmazione triennale della cooperazione internazionale, peraltro già anticipato pubblicamente da giorni nel sito della Cooperazione Italiana, non appena discusse nel Comitato Interministeriale.

AOI chiede che

  • il Governo proceda rapidamente alla nomina del Viceministro alla Cooperazione Internazionale,evitando una ‘vacatio’ non utile all’attuazione della nuova Legge
  • nella seduta del Consiglio del 6 luglio, nonostante la durata sia solo di metà giornata, venga dato ampio spazio a confronto e discussione sul documento strategico, per andare oltre il parere sintetico, raccogliendo richieste di maggiori informazioni e recependo le eventuali osservazioni dei partecipanti . Questo anche alla luce della mancanza di una tabella riepilogativa di sintesi allegata di maggiore e più leggibile chiarezza rispetto all’importo ripartito per ‘voci’ dell’impegno finanziario previsto per la cooperazione internazionale
  • sia fissata da subito la data per una nuova convocazione del Consiglio Nazionale in autunno per ‘recuperare’ il confronto essenziale con l’interlocutore prioritario, il Viceministro, e definire fattivamente l’articolazione del lavoro del Consiglio per gruppi tematici, metodo efficace perché partecipativo.

In relazione all’altro importante punto in discussione a questo Consiglio, l’informativa sullo stato di attuazione della L.125 AOI

  • esprime preoccupazione per il ritardo dell’iter di definizione dello Statuto dell’Agenzia, che ha bloccato il suo avvio e sul quale le rappresentanze e reti di ong hanno unitariamente presentato le proprie osservazioni e i rilievi sia all’audizione alla Commissione Esteri della Camera dei Deputati che alla DGCS

Lo slittamento dell’avvio operativo dell’Agenzia agli inizi del 2016, pone di conseguenza in sospensione il lancio di una cooperazione internazionale dell’Italia più vitale, efficace e autorevole nel contributo alla definizione delle politiche europee e nella partecipazione ai luoghi e appuntamenti decisionali mondiali per la nuova agenda di sviluppo post 2015.

AOI inoltre, in relazione all’implementazione della L.125/2014

  • esprime preoccupazione per il prolungamento temporale della ‘fase di transizione’ nel passaggio di competenze e funzioni da DGCS ad Agenzia , che inevitabilmente renderà problematica e complessa la gestione dei progetti pluriennali finanziati con le procedure della ex-L.49/87. In questo periodo transitorio le problematicità da affrontare e risolvere sono molte. Recentemente le ong non hanno visto accolta la richiesta di inserimento nel Jobs Act di una deroga per gli operatori della Cooperazione Internazionale,nonostante tale proposta fosse stata recepita e consigliata dalle Commissioni Lavoro di Camera e Senato e per altre categorie sia invece stata accettata

La L.125/2014 è stata sostenuta dalle ong italiane e da molti soggetti della società civile e ‘difesa’ da critiche diffuse come una legge innovativa, che riconosce molte delle istanze avanzate dal no profit italiano negli ultimi venti anni: ma non tutte.

Occorre ‘farla partire’ presto, con la piena attuazione delle modalità partecipative e con strumenti efficaci e adeguati agli obiettivi.

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