Gaza: Liberazione degli ostaggi, stop alla rappresaglia e alle violazioni dei diritti internazionali, corridoi umanitari, subito al lavoro per una pace giusta. Le richieste della Rete AOI

La Rete AOI conferma la propria condanna dell’attacco terroristico di Hamas nel territorio israeliano e chiede l’immediata e incondizionata liberazione degli ostaggi, tra cui donne, bambini, anziani, giovanissimi.
Al tempo stesso pretende l’attenzione della comunità internazionale tutta per la situazione di emergenza umanitaria e le centinaia di morti tra la popolazione civile a Gaza, bersaglio della rappresaglia del Governo di Netanyahu.
Esprimiamo preoccupazione per le conseguenze che questa situazione destabilizzante già sta avendo in tutto il Medio Oriente, regione colpita da conflitti e guerre decennali.

Chiediamo all’Unione Europea e alla comunità internazionale di metter fine all’attuale immobilismo e di utilizzare ogni pressione per indurre il governo israeliano a cessare la distruzione di Gaza.

L’equazione Gaza = Hamas è inaccettabile e contraria ad ogni norma del diritto internazionale umanitario, perché avvalora una vendetta collettiva su una popolazione inerme, colpita ingiustamente e impossibilitata alla fuga.
La politica e i media hanno troppo spesso promosso e sostenuto una narrazione che è arrivata a bollare il popolo palestinese come terrorista, anche quando le legittime proteste per le continue violazioni dei diritti umani e civili si sono svolte in maniera non violenta. I bacini di odio vanno svuotati e non alimentati, perché è in questo mare oscuro che prosperano fondamentalismi ed estremismi: la crisi umanitaria a Gaza è da allarme rosso.

Insieme alla giusta liberazione degli ostaggi civili israeliani in mano ad Hamas, va garantita l’apertura di corridoi umanitari per portare acqua, cibo e materiali sanitari e occorre assicurare la protezione dei più deboli e la piena operatività degli ospedali al fine di fornire i necessari e tempestivi soccorsi.

Come AOI esprimiamo inoltre preoccupazione per operatrici e operatori delle nostre ong e per i partner, che si trovano a Gaza intrappolati e protagonisti di un incubo terribile.

Militarismi, segregazioni, arresti arbitrari, esecuzioni sommarie non hanno garantito negli anni ad Israele la sicurezza a cui aspira. Solo una pace vera che veda riconosciuti i diritti di entrambi i popoli, israeliano e palestinese, può ricostruire quella sicurezza di cui ognuno ha diritto nel mondo

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *